Maggie Siff parla del finale shock di Sons of Anarchy 6

Tara SoA 6x13

Se avete visto l’episodio andato in onda Martedì 10 Dicembre di “Sons of Anarchy”, avete sperimentato la morte brutale e cruenta di un personaggio principale. Entertainment Weekly era sul set quando l’attore si stava preparando a dire addio alla serie e a tutti i suoi colleghi di set.

Ma prima, SPOILER ALERT! Non proseguite oltre nella lettura, se non avete ancora visto lo straziante episodio 6×13 “A Mother’s Work”.

Tara pensava che la casa fosse pulita, letteralmente, dopo che Jax ha deciso di consegnarsi spontaneamente alla polizia – ma questo prima di aver trovato una Gemma completamente “su di giri” in cucina. In una delle morti più brutali mostrate in questa stagione, la senz’anima Gemma ha pugnalato a morte Tara – facendo di Maggie Siff l’ultima vittima nel violento psicodramma di Kurt Sutter.

EW ha incontrato Maggie per parlare della scomparsa del suo personaggio e le prospettive future per la sua carriera.

Ti era stato detto all’inizio della stagione che Tara sarebbe morta?

Kurt Sutter ed io ci siamo seduti e ho fatto una mezza battuta perché ho pensato che potrei essere stata eliminata dallo show. Lui non mi ha risposto subito. Pensavo ‘Oh mio Dio! Mi ucciderai!’ Ma lui mi ha risposto “Beh, no”. Non era ancora del tutto sicuro. C’erano alcune cose che sono successe nelle prime fasi della stagione con Donal Logue [n.d.r.: Logue ha dovuto lasciare presto SoA a causa di conflitti di programmazione con la serie tv “Vikings” di History Channel], che ha complicato un po’ la vita per come dovesse essere pianificata questa stagione. Era un grande elemento per la trama che è andato perso, perché sarebbe stato l’antagonista principale per il club per l’intera stagione. E così, almeno in base a quanto mi ha spiegato, Sutter stava cercando di capire come mettere a punto il resto della stagione. La morte di Tara potenzialmente sarebbe potuta accadere. Sapevo che andando via Donal le mie probabilità di morte erano maggiori.

Hai pianto?

Forse ho pianto un pochino. Penso che quando mi sono seduta con Kurt per la seconda volta e lui mi ha detto sì, questo è quello che faremo, penso di aver pianto un po’. Ma era quasi più in segno di gratitudine che altro. E’ stato un lungo, meraviglioso viaggio e sono molto grata per questo. Ma, come attrice, recitare qualsiasi cosa per sei anni è follia. Credo che siamo tutti curiosi e interessati di scoprire cosa ci riserva il resto della nostra vita. Penso che tutti noi abbiamo sentito la fine della serie avvicinarsi nel corso dell’ultimo anno e mezzo, con la morte di Opie, che ci ha fatto pensare questo è davvero l’inizio della fine del nostro viaggio, singolarmente e collettivamente.

Riuscivi ad immaginare uno scenario in cui Tara non sarebbe morta quest’anno?

Ho sempre sentito che sarebbe potuta andare in due modi per Tara. Da una parte c’è il modello Ofelia e poi dall’altra c’è Tara  che si trasforma in Gemma, prende il suo posto e  ascende al trono.

Com’è l’atmosfera sul set quando un personaggio muore?

E’ davvero surreale. E’ molto difficile. Ryan Hurst ha parlato con Charlie su come trascorri tutto questo tempo cercando d’impersonare un personaggio, ma nessuno t’insegna mai come si fa ad uccidere un personaggio che interpreti e che vive dentro di te.

Parlami dell’arco di Tara in questa stagione.

Penso che lei abbia iniziato la stagione su una nota veramente buia ma forte, nel senso che una volta che si ritrova in prigione si rende conto che deve cambiare la sua realtà e che sarà necessario un enorme sforzo di volontà e di scaltrezza, e macchinazione. Lei non ha alleati a cui rivolgersi e ciò comprende anche Jax e Gemma. Il finale della stagione 5 è stato davvero un momento arduo. Penso che da qualche parte nel suo profondo, sente come che Jax abbia scelto il club e non lei e la famiglia. E così, si rende conto che il suo compito è quello di provvedere alla sicurezza dei suoi figli. E’ davvero triste, in parte perché lei è una persona che era riuscita a svoltare nella sua vita, ma lentamente si è ritrovata portata indietro e ha scoperto che le mura di questa prigione sono diventate più alte e più spesse. E in parte perché è il suo amore per questa persona e per queste persone e il fatto che loro sono l’ unica famiglia che conosce e l’unica famiglia che ha. Nel terzo o quarto episodio dice a Unser  ‘Non si tratta più di me’; mi sono aggrappata a questo per tutta la stagione.

Tara è stata il centro morale della serie?

Non lo so. Penso che sia interessante il modo in cui si è sviluppato perché lei sicuramente è stato il centro morale dello show per un po’. Penso che Kurt l’abbia usata come una finestra, attraverso la quale il pubblico poteva sperimentare il club e la vita del club. Si poteva vedere come amasse queste persone a dispetto di se stessa. Penso sia rimasta un punto di riferimento morale, in quanto continua ad essere una dei pochi al mondo che prova il vero conflitto emotivo intorno alla violenza e la difficoltà e il dolore della vita e del volere qualcosa di meglio per i suoi figli.

E’ stato un anno piuttosto cupo.

Ogni anno mi dico oh, andrà di male in peggio, e purtroppo è così. Kurt Sutter intensifica la violenza. In ogni episodio muoiono persone. Ma, si sa, man mano che le stagioni vanno avanti si verificano queste perdite strazianti che hanno a che fare con le persone che perdiamo all’interno del club o della famiglia. Ogni stagione è stata più orribile di quella che l’ha preceduta e questa non fa eccezione.

Che cosa ha significato questo ruolo per la tua carriera?

Ero davvero un “topo” di teatro – e lo dico, nel senso più affettuoso possibile – per la maggior parte della mia carriera fino a quando sono venuto qui a fare la prima stagione di “Mad Men”. Poi sono approdata in SoA. Quindi, tutta la mia vita è cambiata. Avere un lavoro che dura così a lungo e offre una quantità incredibile di stabilità per un attore, soprattutto se provieni dal teatro dove la stabilità non è davvero parte del tuo vocabolario. Questo show e il mondo di questo show sono molto lontani da quello che avrei mai potuto immaginare per me stessa per tutta una serie di ragioni. Durante la nostra prima lettura del copione, sono entrata e mi sono detta ‘Che cosa sto facendo qui?’. Mi guardavo intorno, vedevo Mark Boone Jr. e Kim Coates, e tutti questi tizi grandi, grossi, spaventosi e pensavo ma che cavolo ci faccio qui? Per me è stato un viaggio molto interessante. Non mi sono mai sentita completamente a mio agio con il mondo o la famiglia. Anche se io, Maggie, mi sono sentita incredibilmente amata e accettata da tutti.

Quali sono le tue prospettive adesso?

Il teatro è una parte enorme della mia vita e non smetterò mai di farlo. Probabilmente mi prenderò un po’ di tempo. Mi piacerebbe fare alcuni progetti cinematografici più indipendenti e mi piacerebbe trovare un’altra grande serie tv via cavo perché credo che questo genere di show possiedono alta qualità di scrittura, recitazione e regia.

Un commento su “Maggie Siff parla del finale shock di Sons of Anarchy 6

  1. Ho seguito e seguo diverse serie tv, ma il personaggio di Tara credo sia il “migliore” che fin qui ho conosciuto e visto.
    Io, pur non essendo un grande esperto del settore, credo che Kurt Sutter abbia “costruito” un personaggio INCREDIBILE.
    Nel corso delle stagioni si vede un cambiamento del personaggio di Tara: da ragazza un po’ insicura e debole ad una donna forte e indipendente. Sono passato dal “non apprezzare” Tara delle prime stagioni ad innamorarmene follemente grazie all’interpretazione di Maggie Siff (attrice a mio avviso molto sottovalutata).
    Il cambiamento di questo personaggio lo si può scorgere in tutta la serie, ma maggiormente nella puntata 5×04 in cui si vede una donna che cammina su un filo che separa l’essere molto forti dalla “rassegnazione/pazzia” causata dalle situazioni che sta vivendo ed ha vissuto soltanto per amore.
    Che gran personaggio, che brava attrice!

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