Lena Lamoray intervista Charlie Hunnam su SoA 6 e tanto altro…

Durante i press tables del Comic Con, Lena Lamoray ha intervistato il nostro Charlie Hunnam su vari argomenti: il suo film da poco uscito nelle sale “Pacific Rim”, i suoi nuovi progetti, l’esperienza della stagione 5 di Sons of Anarchy, come vede il suo Jax Teller e naturalmente non sono mancate alcune anticipazioni sulla prossima sesta stagione di SoA.

Di seguito la traduzione dell’intervista:

Pacific Rim

Charlie Hunnam: Guillermo [del Toro, n.d.r.] ha fatto un lavoro eccezionale. Ha creato e scritto una storia originale e un mondo così dettagliato con personaggi che hanno un loro spessore. E’ un blockbuster estivo ma penso che contenga del materiale davvero di qualità. Oh sì, abbiamo sofferto. Ha provato ad ucciderci (ride). Ron la fa sempre franca. Si vede nella storia di Sons of Anarchy, è stato solo in una sequenza d’azione. Lui sta sempre seduto a fumare un sigaro facendo nulla, mentre tutti noi ci ammazziamo.

L’influenza di Clay su Jax:

CH: Penso che ad un certo livello è vero che impari la posizione dal tuo predecessore. Credo si tratti di un problema universale che il potere corrompe. Penso che Jax ha lottato con questa cosa, ha lottato con il modo in cui tutti i presidenti fanno, di club o degli Stati Uniti, ascoltando tutte le persone intorno a loro. Si suppone che tu sia il rappresentante delle masse sia delle persone su strada sia dei tuoi fratelli in un club motociclistico. Quando hai tante decisioni da prendere e molto è in gioco con tutte queste decisioni, è molto facile dire “ok, so nel mio cuore che questa è la cosa giusta da fare perciò non ho intenzione di metterla al voto”. Penso, inoltre, che abbia ereditato un completo disastro da Clay, quindi c’erano un sacco di faccende in cui era invischiato. Avesse preso lui tali decisioni sin dall’inizio, loro [i Sons, n.d.r.] non sarebbero rimasti coinvolti, in primo luogo.   

La scena più difficile da terminare e da cui allontanarsi:

CH: Tutto il materiale con Ryan Hurst come Opie. E’ stato davvero brutale da interpretare. Ho avuto un momento molto difficile con quella scena, molto più di quanto avessi previsto. Questo show è stata un’esperienza creativa fantastica per me ma quelli sono stati sicuramente i giorni di lavoro più cupi della mia carriera. E’ stato molto difficile dirgli addio e ha avuto un effetto duraturo per l’intero corso della stagione, l’ansia e il dolore di quell’esperienza. C’è una scena dove Bobby ed io – non ho visto ancora la stagione e non so se l’abbiano tagliata ma credo di si – c’è una scena dove siamo nella cappella nell’ultimo episodio durante la quale abbiamo una discussione enorme sulla direzione verso la quale siamo diretti e tante alte cose sono saltate fuori e il tutto è esploso in quella scena in un modo che nessuno di noi aveva previsto. Credo che sia stata una grande scena per me.

Il confidente di Jax:

CH: Penso che vedrete come in questa stagione a lui manchi quella figura. Ha sempre una forte coscienza. Ha avuto il suo Grillo Parlante ma credo che faccia fatica senza. Penso, in assenza di Bobby e ovviamente Opie, nella prima parte di questa stagione, lo vedrete davvero avere delle difficoltà.

Senso di colpa per Opie e Tara:

CH: Penso che adesso quel senso di colpa sia stato offuscato dal senso di tradimento. Penso che se fosse stato onesto con se stesso avrebbe capito quello che stava per accadere e si sarebbe assunto delle responsabilità, ma quel senso di tradimento è così grande che offusca la chiarezza della situazione. Penso che probabilmente ritornerà [il senso di colpa, n.d.r.] e ci sarà una sorta di resa dei conti per Jax, ma adesso non credo lui sia in quella posizione.

Il piano di Kurt:

CH: Voglio scoprirlo non appena avrò gli script. A volte Kurt, in passato, ha avuto un’idea e poi quell’idea si è evoluta e cambiata e mi sono ritrovato a lavorare ad un ritmo velocissimo e dovendo ricalibrare il tutto è stato difficile per me. Così, sono molto concentrato nel presente del viaggio di Jax. Non voglio sapere dove è diretto o come tutto andrà a finire per lui.

Jax come l’eroe Shakespeariano:

CH: Sì, penso di sì. Penso che ci sia sicuramente qualcosa di poeticamente tragico in questo ragazzo, e inoltre lo vedo davvero come un ragazzo multidimensionale. Lo sento come un ragazzo vero che è imperfetto e cerca di fare del suo meglio per la sua famiglia e i suoi fratelli. Sai, lo sento molto vicino. Pensare a lui in questi termini è quasi troppo astratto perché per me lui è come un ragazzo vero che vive dentro di me.

Altri progetti:

CH: Ho un paio di grandi cose in programma. Farò un film con John Hillcoat che ha fatto “The Road”, “The Proposition” e “Lawless”. Farò questo film con Christoph Waltz e Cate Blanchett, il che è super eccitante. Sarò in un altro film con Guillermo, “Crimson Peak”. Poi ho l’ultima stagione dello show e poi ho un film che ho appena scritto e che proverò a mettere insieme e a portare avanti. E’ fondamentalmente una storia sul sogno americano e il fallimento del sogno americano nella società, e il successo nell’individuo che è disposto a corrompere la sua coscienza e la sua moralità per ottenerlo. Si tratta di una storia vera raccontata in un articolo che ho opzionato dalla rivista Rolling Stone su questo ragazzo biondo, dagli occhi azzurri, un tipico ragazzo americano che sognava di lasciarsi alle spalle la sua povertà e ha ottenuto una borsa di studio nel football e tutto stava andando alla grande ma poi ha perso tutto. Non aveva nulla dove riporre tutta la disciplina e l’ambizione in speranza per il suo futuro, così è diventato uno spacciatore di droga. E’ diventato probabilmente il trafficante di droga di maggior successo degli ultimi dieci anni.

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