Kurt Sutter’s Anarchy Diaries: 502 – Please Don’t Say That…

 

Siamo alla seconda puntata del diario che Kurt Sutter sta scrivendo per GQ. Nel caso in cui vi foste persi la prima parte, potete trovarla qui’.

Vediamo cosa ci racconta questa volta.

Mentre stavo lavorando alla bozza del episodio 502, sono volato a NYC per gli “upfront” dei network. Questi sono tradizionalmente una sorta di esposizione, dove il network mette in mostra i propri talenti di fronte a inserzionisti e affiliati. La FX realizza un evento piu’ figo in versione ridotta all’interno di un bowling. Per quanto io mi trovi in difficolta’ nella folla, è sempre una serata divertente. Sono in questa famiglia da oltre dieci anni ed è davvero bello vedere il network crescere e prosperare. Sono davvero felice per Landgraf e il suo team. E questo non lo dico per fare il lecchino. Lo penso davveroHey, non mi piacciono le persone in giacca e cravatta, quindi lasciate che io mi goda questo qui’ (Landgraf n.d.r.)

Con questo evento prende il via anche la fase in cui si inizia a parlare con i giornalisti televisivi della prossima stagione. Ho un rapporto di amore-odio con i media televisivi. Io sono lo stronzo che vuole disperatamente essere notato, intervistato e al tempo stesso mi lamento per il disagio e l’invadenza. (L’unica cosa peggiore della falsa umiltà è la falsa umanità.). Sono consapevole dell’importanza dei media e di come questi contribuiscano a mantenere vivo lo show, ma odio l’invadenza di spoiler e la componente gossip. La stagione non iniziera’ prima di altri sei mesi e già sto rispondendo a domande su come finira’ la Stagione 5. Questo mi scoccia sempre un po’.

E ‘in questa occasione che mi viene anche ricordata la mia responsabilità come portavoce dello show. Quindi, le cose che dico e faccio, visto che sono il creatore dei Sons, hanno un impatto diretto sullo show. Non posso più semplicemente “sfogarmi” senza conseguenze.

Twitter è una cosa. Se qualche cunt vuole mettere su una storia su un singolo e assurdo Tweet da 140 caratteri, che è una loro prerogativa disperata.

Ma il blog, dove sono in grado di formulare idee e presentare un argomento -adesso ho bisogno di pensarci due volte prima di vomitare il mio soggettivismo roboante in questo forum. Di conseguenza, continuo a lottare con argomenti e idee per questo blog e per il mio blog personaleIl problema di per sé suggerisce chi sono io come persona, chiaramente, mi sento più vivo e stimolato creativamente quando sono in stato di presuntuosa agitazione.

Mi sono costantemente auto-corretto in questi giorni. Proprio questa settimana ho scartato tre idee per questo post. Ho iniziato a scrivere del mio sdegno per le recensioni di blogger cunt, ma l’ho stroncato sul nascere perché ho ​​capito che sarebbe sembrato da rosicone, avrebbe potuto scatenare la vendetta dei recensori e questo avrebbe potuto danneggiare lo show. Ho iniziato a scrivere dell’intervista a Charlie Collier da parte del THR, ma ho stroncato anche quella perché mi faceva sembrare una stronza invidiosa (che è probabilmente vero). Ho iniziato a scrivere in merito al processo di sviluppo delle reti in chiaro, ma ho abbandonato anche questo, perché la verità è che non ho mai sviluppato uno show su una rete in chiaro, quindi era tutto basato su fatti di seconda mano e su speculazioni amare.

Purtroppo, o forse fortunatamente, le cose che dico della TV in questi giorni hanno un peso. Giustificandomi con “Questo è solo il mio parere,” non mi rende immune dai feedback. Alla gente non frega un cazzo se è solo parere, lo rinfacciano a me e al resto della comunità di intrattenimento, come fatto ingrato. Quindi, per autoconservazione, l’auto-correzione è diventata necessaria. Nel quadro generale, non mi lamento di tutto questo. Sono uno che ha bisogno di un po ‘di auto-correzione e chiaramente faccio e dico ancora cazzate che mi mettono nei guai. Quindi, io non mi lamento di venir scrutinato, credo che mi sto solo regolando ad esso ad alta voce.

Ho avuto una conversazione divertente con Glenn Howerton di It’s Always Sunny in Philadelphia durante gli upfront. Ci lamentavamo della mancanza di palle nel nostro ambiente. E lui si complimentava con me della mia capacità generale di fregarmene della gente che faccio incazzare. Ha detto che si aspetta che tutti i miei post e tweet vengano conclusi con “Goodbye, Hollywood …”

Comunque. 502. L’ho finita. Prendero’ gli appunti oggi. Non credo che faccia schifo. Ma credo che dovrò aspettare fino a settembre perche’ i blogger cunt pieni di merda distruttivi e invasivi possano dirmi se vale qualcosa.

Goodbye Hollywood …

 

 

 

FONTE

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