Intervista a Charlie Hunnam e Katey Sagal sulla stagione finale di SoA

Il sito JOBLO, durante una visita sul set della settima stagione di “Sons of Anarchy”, ha parlato con Charlie Hummam e Katey Sagal riguardo a cosa accadrà ai loro personaggi in quest’ultima corsa per le strade di Charming. In due interviste separate, Charlie e Katey hanno discusso di quanto accaduto rispettivamente a Jax e Gemma nella sesta stagione, e a cosa andranno incontro nell’ultimo atto della serie tv creata da Kurt Sutter.

ATTENZIONE: chi non ha ancora visto la stagione 6, troverà SPOILERS SIGNIFICATIVI sulla trama.

Come ci si sente ad essere agli sgoccioli?

CHARLIE HUNNAM: E’ una sensazione dolceamara. La parte dolce è che questo show ha dettato davvero l’intero ritmo della mia vita negli ultimi sette anni, quindi sono entusiasta di tornare ad avere una vita un po’ più da “gypsy”, da “zingaro”, diversa dalla rigida routine a cui ero abituato. Ma questa è stata una delle più grandi esperienze della mia vita, quindi è un po’ triste dire addio a tutti questi ragazzi e, ovviamente, dire addio al personaggio. Ho amato interpretarlo per tutte queste stagioni, quindi sono sicuro che ci sarà un po’ di depressione e di dover in un certo senso riesplorare l’identità uscendo da questo ruolo, ma penso che sia arrivato il momento di farlo. 

Cosa ti mancherà di più dell’interpretare Jax?

Credo il rapporto che Jax ha con il club. Il tipo di esperienza che abbiamo avuto nel corso dello show, quell’essere un piccolo club, la maggior parte di noi va in moto insieme per andare a lavoro, e passiamo parecchio tempo insieme fuori dal set. Quindi probabilmente mi mancherà questa dinamica con i ragazzi. 

Abbiamo sentito che il finale sarà controverso e “non piacerà a tutti.” Quanto sei informato su come andrà a finire?

Sono all’oscuro di tutto. Non voglio sapere, perché dal punto di vista creativo mi avvantaggia non sapere verso che direzione sta andando, quindi preferisco non sapere. Non credo che Kurt mi avrebbe detto qualcosa in ogni caso, anche se glielo avessi chiesto.

Secondo te, quale aspetto dello show attrae così fortemente il pubblico?

Penso che le persone siano attratte dallo show perché lo guardano come una fantasia che permette loro di evadere dalla realtà. Guardano gente che vive infrangendo le regole e semplicemente fanno quel c***o che gli pare. Penso che ciò che Kurt ha fatto con successo in questo show sia stato fornire quella fantasia ad un pubblico femminile e maschile. Penso che ci sono state diverse strade che hanno permesso di raggiungere quella fantasia da fuorilegge, dove nessuno ti dice quello che devi fare, ti senti di non essere controllato da nessuno che ti circonda e ti vuole dire cosa fare. Non credo che ci siano molti ruoli femminili in quel mondo. Ma qui, nello show, esistono.

Com’è stato lavorare alla trasformazione del personaggio di Jax e che cosa hai imparato lavorando con Kurt?

Sono sicuro di aver avuto una parte attiva nella sua trasformazione, ma in realtà cerco solo di fidarmi degli script di Kurt e di avere fiducia riguardo al cammino verso il quale lui li sta conducendo. Cerco di trovare reazioni oneste nel portarlo in scena. Non ho mai pensato di avere la responsabilità dell’evoluzione del personaggio, perché credo più nella scrittura che nella recitazione. La messa in scena è la manifestazione della scrittura. Quanto a quello che ho imparato da Kurt: restare fuori da Twitter.

Alla fine della scorsa stagione, Jax si trovava nella condizione più cupa mai affrontata prima nel corso della serie. Qual è il tuo approccio mentale per la nuova stagione?

Purtroppo nella mia vita ho sperimentato il lutto, come chiunque altro. Per quanto faccia “schifo”, almeno è stato utile per comprendere lo schema di come funziona il senso della perdita per qualcuno che ci è caro. Una cosa di cui ho parlato con Kurt era che volevamo evitare che fosse tutto negativo, considerando che c’è molto spesso una tendenza a puntare più su uno stato da “cuore spezzato”. Pensavo che sarebbe stato altrettanto interessante accostare metà di questo ad un senso di liberazione. Perché penso che una delle cose che da sempre ha caratterizzato Jax sia stata quella di cercare disperatamente di muoversi su una retta via. In parte perché pensava fosse giusto, ma in parte perché ha avuto questa specie di stelle polari in Tara e suo padre; ma alla fine è diventato un po’ disincantato rispetto alle idee di suo padre. Così, era Tara il suo “vero nord”, anche se c’era sempre del conflitto. E’ un’idea astratta, ma mi piace molto la roba zombie, il tipo di narrazione apocalittico da fine-del-mondo, perché offre quella fantasia di liberare se stessi dalla minuzia della vita quotidiana. Come se fossi un pazzo che sente il bisogno di dare un senso alla sua vita, di essere impegnato… L’idea di dire addio al desiderio di dover combinare qualcosa con la propria vita oppure di essere una brava persona e poter dire: “Fanc*lo! E’ il momento si sporcarsi le mani, questo è quello che sono e questo è quello che ho intenzione di fare”, è una specie di liberazione. Quindi per me si tratta di equilibrare queste due cose: naturalmente onorare Tara e quel rapporto e provare un po’ quel senso di perdita e di angoscia, ma anche in realtà abbracciare la libertà di non dover più essere un “bravo ragazzo”, che nasce perdendo Tara. Vedremo come tutto sarà sviluppato sullo schermo.

Puoi dirci qualcosa della scena che ti abbiamo appena visto girare sul set?

KATEY SAGAL: Beh sai, alla fine della sesta stagione – di cui posso parlare – Juice e Gemma si sono trovati insieme sulla scena del crimine, e Juice ha coperto le prove per salvare Gemma. Quindi in un certo senso quello che sta succedendo è un ritorno alla quarta stagione in cui Juice ha fatto qualcosa di spregevole, Jax è arrabbiato con lui e lo sta nascondendo, così sto aiutando Juice nello stesso modo che Juice ha aiutato Gemma. Arrivati a questo particolare incrocio deve andare a nascondersi in un altro posto… questo è quello che ti dirò. Juice sta incontrando un po’ di difficoltà.

Che stagione infernale per te, la sesta stagione…

Sì, lo è stata davvero. Noi, Charlie, Maggie ed io, sapevamo cosa stava per accadere, vale a dire che Tara sarebbe morta alla fine della stagione, ma nessuno di noi sapeva come questo sarebbe accaduto. La modalità della sua morte è stata la sorpresa maggiore. Non ci avevamo pensato su finché non è arrivato il momento. Penso che nessuno di noi voleva davvero saperlo.

Sei sorpresa di come il tuo personaggio si è evoluto nel corso della serie?

Lei è sempre rimasta fedele al suo obiettivo principale, che è quello di tenere insieme la sua famiglia. E’ una persona che ha abbandonato la sua famiglia di origine ed è letteralmente scappata e ha trasformato il club nella sua casa, lei è lì fin dall’inizio. La sua motivazione è sempre la protezione di quella famiglia. Penso che durante l’arco della serie si sia visto questo con scenari diversi. Si è visto attraverso il rapimento di suo nipote, attraverso la malattia di suo nipote, attraverso il ritorno di Tara e l’intenzione di sbarazzarsi di Wendy la tossica fin dal principio. Tutto questo è dettato dal suo bisogno di aiutare la famiglia, suo figlio e il suo stile di vita; questo è il suo scopo principale. Lei è la più grande difenditrice dello stile di vita anarchico. E’ tutto quello che conosce. Penso che si sia visto proteggerlo in modo molto intelligente. L’ ho pensato nella seconda stagione, quando è stata violentata e continuava a mantenere quel segreto per proteggere il club, questo è il tipo di persona che è Gemma. Voglio dire, devo pensare che abbia un po’ di integrità [ride]. Non credo che qualcun altro ce l’abbia, ma trovo che le sue motivazioni siano buone.

Pensi che senta il bisogno di redimersi per quanto fatto nella scorsa stagione?

Non so se “redimersi” sia la parola giusta. Credo che quanto successo alla fine della sesta stagione sia stato un crimine di passione, non è stato premeditato. Non conosceva tutti i fatti. Ha davvero pensato che Tara avesse fatto la spia e che avesse letteralmente rovinato tutta la sua vita. Quindi penso che in quel momento quando la vede, Gemma non abbia affatto “pensato”. E’ stata solo una reazione. Lei è una persona molto istintiva. E’ un mondo violento quello in cui vivono, questo è il modo in cui vivono. Così ha reagito e penso che sia davvero sotto shock e provi un genuino senso di rimorso. Ma non so se “redenzione” si adatti a lei. Non sono sicura.

Il rapporto tra Gemma e Tara è una delle più grandi attrazioni dello show perché siete due personaggi incredibilmente forti. Te lo aspettavi? L’antagonismo ed i giochi di potere sono piuttosto intensi.

Kurt mi ha sempre descritto il loro rapporto come quello madre-figlia. Inizialmente Gemma faceva opposizione nei confronti di Tara, ma poi grazie alla sua scaltrezza si è resa conto che “se non puoi sconfiggerli, allora unisciti a loro”. Capisce che “Oh, sai cosa, mio figlio, vale a dire lo scopo fondamentale della mia vita, la ama, quindi la porterò dalla mia parte. Le insegnerò tutto quello che so”. Tara era molto forte, super intelligente, ma non di quell’intelligenza che maturi “per strada” e quindi Gemma ha dovuto farle da maestra. Penso che ogni cosa di questo show sia stata imprevedibile. Penso che in serie tv come questa, non c’è davvero una tabella di marcia per come le relazioni saranno sviluppate. Non lo sai fino a quando non stai raccontando la storia. Kurt, penso, ha già tracciato nella sua mente relazioni ed eventi fino ad un certo punto, ma poi anche quello che gli attori portano al personaggio sprona a sviluppare la storia. La relazione tra Gemma e Tara non so se fosse nei programmi, ma sicuramente è stata molto interessante. Penso che la parte di “Tara” sia stata progettata per rappresentare il punto di vista del pubblico che non conosce questo mondo, che guarda da “fuori”; così è stato possibile creare dinamiche interessanti.

Theo Rossi diceva che ancora una volta, la puntata inaugurale della stagione sarà piuttosto scioccante. Ci mostrerà alcune situazioni molto dark. E’ per via di Kurt o è solo la sua idea per un buon dramma?

Kurt è un uomo abbastanza introspettivo, ma è un buon narratore e per tale motivo ha creato questo mondo. A lui piace giocare, ma si finisce sempre su un sentiero oscuro. Non si può negare! Ma questo non significa necessariamente che lo rifletta, anche se sicuramente è la storia che sta raccontando. Sta raccontando la storia di un mondo molto oscuro. Sono persone che stanno cercando di tirare avanti. Penso che suscitano così tanto interesse perché è vero che compiono azioni atroci, ma stanno cercando anche di vivere le loro vite.

Dopo aver interpretato Gemma per tutti questi anni, hai preso qualche aspetto della sua personalità? Ti ha influenzato in qualche modo? Ha cambiato il tuo punto di vista sulla famiglia?

Beh, sono una persona che ha un forte senso di lealtà per la famiglia, per mia natura. Ho tre figli. Capisco l’impegno che ci vuole, e capisco il “fare-qualsiasi-cosa-necessaria” che a volte è richiesto. E capisco l’amore per la famiglia, quindi capisco cosa significhi LOTTARE per essa. E penso che lei faccia tutte queste cose.

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