Kurt Sutter parla dell’evoluzione di Jax nelle prossime stagioni

Kurt Sutter, a causa dei suoi commenti incendiari ogni volta che la sua serie tv Sons of Anarchy non è stata presa in considerazione dagli Emmy nelle ultime stagioni, è facile vederlo come una versione di Rodney Dangerfield,  tatuato e con i capelli lunghi, che brama il rispetto che non arriva.

La show della FX è più popolare che mai, con il pubblico che non mostra alcun segno di stanchezza nel cammino contorto del leader del MC Jax Teller (Charlie Hunnam), del suo patrigno omicida Clay (Ron Perlman) e della madre manipolatrice Gemma (Katey Sagal ).

La Stagione 5 ha portato più scompiglio e morti traumatiche del solito, ma sarà sufficiente a far sì che gli elettori Emmy premino lo show?

Mike Fleming Jr di Deadline ha intervistato Sutter proprio su questo argomento e non solo… Vi riportiamo alcuni dei punti salienti dell’intervista:

DEADLINE: Avete davvero intenzione di sottomettere alla considerazione degli Emmy Walton Goggins per il suo cameo da transgender?

SUTTER: Penso di sì. Venus ha fatto la storia della TV, e Walton è stato brillante. Ed scherzavo solo per metà riguardo al suggerire uno spin-off.

DEADLINE: Walton sa che lo hai inserito nel mix degli Emmy per questo? Mi immagino la sua priorità sia “Justified” per il suo fuorilegge accuratamente disegnato con l’accento strascicato, Boyd Crowder. Tu lo hai messo in un ruolo in cui se ben ricordo, è vestito con una tuta di lattice super attillata con le chiappe in vista, e una parrucca nera. E’ stata una tua idea o sua per cercare di fargli ottenere un Emmy per questo ruolo?

SUTTER: Sai a questo punto voglio abbattere la porta degli Emmy in qualsiasi fott**a maniera possibile. “T-Girls”, “Le migliori tette finte”, “Il morso di lingua più profondo”. Sto pensando di far indossare a Jax in un berretto di pelliccia e sostituire le Harley con unicorni dorati. 

DEADLINE: Eri uno degli sceneggiatori di The Shield, e con Sons of Anarchy stai portando avanti la tradizione di far fuori i personaggi amati e portare i protagonisti nei luoghi più oscuri possibili. Hai iniziato la Stagione 5 di SoA con il migliore amico e guida morale di Jax, Opie, che viene brutalmente assassinato. Jax è diventato cattivo come qualsiasi “villain” per ottenere vendetta. Oltre agli omicidi, Jax ha iniettato eroina alla sua ex moglie drogata quando ha temuto di perdere la custodia del figlio che condividono. Che sfida rappresenta il dover assicurarsi che il protagonista non perda tutta la simpatia al punto tale che poi non tifiamo più per lui?

SUTTER: Devo fare un passo indietro di tanto in tanto e guardare il quadro più ampio, rendermi conto della percezione e, dove condurrà tutto questo? Ma io cerco di far sì che le cose accadano organicamente, e quella era una di quelle scene che non era stata lanciata in precedenza, non era sul tavolo, ma attraverso la scrittura è saltata fuori. Non si è trattato di “Ehi non sarà ‘cool’ ma è organico”, si trattava di ciò che avrebbe fatto in quel momento, a causa di quello che lui è e della circostanza in cui si ritrova. E non sappiamo, ha intenzione di ucciderla? E’ stato molto peggio che spararle. Se succede attraverso un processo organico, non mi preoccupo molto di essere in grado di riportare quel personaggio indietro perché anche il pubblico potrebbe pensare “Oddio è così contorto che nemmeno io lo farei!” ma se viene dalla giusta prospettiva allora direi “Yeah, capisco in un certo senso perché l’hanno fatto”. Questo è di solito il test per me: se riesco a collegarlo al personaggio e ai rapporti e al tempo stesso contribuendo e movimentando la storia un po’, allora penso che potrei riportarlo indietro. Ma hai ragione. Ci stiamo avvicinando sempre di più a quel punto in cui è molto difficile riportarlo indietro.

DEALINE: Clay ha superato quel punto, è al di là della redenzione per tutte le cose terribili che ha fatto ai membri del club.

SUTTER: Assolutamente. Ed è sempre interessante quando un personaggio attraversa quella linea e poi cerca di riguadagnare il suo posto e non può perché ha superato quel punto. Penso che sia quello che è successo con Vic Mackey in The Shield. Ha attraversato quel punto e mentre ancora il suo personaggio poteva piacerti, era chiaro che stava per pagare il prezzo delle sue azioni.

DEADLINE: C’è una tradizione per i criminali sullo schermo, da Michael Corleone a Tony Soprano, che anche quando sono non-recuperabili, in realtà pensano di avere una morale e non riescono a vedere.

SUTTER: Jax sta camminando su quel filo sottile e avrà quel momento nelle prossime stagioni in cui si chiede se ha superato quella linea sottile. E se sì, può ritornare sui suoi passi? E’ stato molto più facile nelle prime stagioni per il suo personaggio e quello che avrebbe e non avrebbe fatto, perché ho sempre avuto il contrasto di Clay per tenerlo sulla strada giusta. Questa è parte della mitologia. Ora, man mano che diventano parte dello stesso individuo, quelle sfumature sono sempre più vicine.

DEADLINE: Tu non avevi pianificato con largo anticipo che il personaggio di Ryan Hurst sarebbe stato picchiato a morte davanti a Jax, come punizione da parte di un criminale rivale, la cui figlia è stata uccisa accidentalmente da Tig, il personaggio di Kim Coates?

SUTTER: Già. Non lo avevo mai pianificato.

DEADLINE: Gli spettatori sentono ancora la sua perdita perché era forse il personaggio più amato nello show.

SUTTER: Oh sì. E’ stato brutale, proprio brutale. Man mano che quel personaggio si è sviluppato, e l’attore lo ha portato su quella strada, fatto quelle scelte e quelle prestazioni, avevo realizzato durante la pausa tra la stagione 4 e la stagione 5 che: “Oh, non c’è altro per questo ragazzo. E’ finito”. E poi la lampadina mi si accesa. Quella che dice “Oh, questa è l’evento scatenante che porterà il mio eroe nel nostro ultimo atto”.

DEADLINE: Hai effettivamente eliminato colui che incarnava la morale di Jax, e reso possibile tutte le cose terribili che sono seguite.

SUTTER: E’ vero. Ho appena avuto il mio pranzo di pre-stagione con Charlie poche settimane fa, dove abbiamo parlato delle grandi linee emozionali per la sesta stagione. Ho detto a Charlie che una delle forze trainanti per quello che Jax farà, e il suo desiderio di rimanere nel club e percorrere la strada giusta, è che sente il peso e la colpa della morte di Opie e non ha intenzione di lasciare che sia accaduta invano. Sarà un po’ come Opie che dice: “Devi completare questa corsa”. Ciò lo motiverà a fare certe cose in modo che A, la morte di Opie non è vana, e B, sentiamo la presenza di Opie in tutta la sesta stagione.

Potete leggere l’intervista per intero cliccando QUI!

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