Il biker di Charlie Hunnam corre sul filo del rasoio in Sons of Anarchy

Ecco a voi la traduzione di un’intervista a Charlie Hunnam, nella quale parla del suo personaggio in Sons of Anarchy, della sua vita e di come essa l’abbia aiutato ad interpretare Jax. Sono presenti, inoltre, dei piccoli interventi di Kurt Sutter

Lui interpreta Jax Teller, il golden boy apparente erede di una violenta gang biker della California, dedita allo spaccio di droga e al contrabbando di armi.

Il tatuato Jax ha ucciso per il club e scontato del tempo in prigione, ma i fuorilegge sono una solida fratellanza che faranno di tutto per proteggersi l’uno con l’altro, per difendere le loro famiglie e la loro amata piccola città, Charming.
E’ perseguitato dalle lettere del suo defunto padre, il quale voleva che il club andasse sulla strada giusta. Ma adesso, con una fidanzata e due bambini, il leale Jax vuole tirarsi fuori dal club, anche se è l’unica famiglia che abbia mai conosciuto.

Il ritratto di questo complesso personaggio da parte di Charlie Hunnam – padre amorevole, fidanzato premuroso e assassino impenitente – ha contribuito a rendere “Sons of Anarchy” il più grande show della FX, superando anche la popolarità della serie di mega successo del network, “The Shield”. Lo show runner Kut Sutter spiega che si tratta di un ruolo estremamente impegnativo che richiede un’ampia gamma di qualità.

“Tu hai action stars che possono fare cose molto toste, da veri bad ass, e poi hai attori più completi, sensibili. Ed è una rara combinazione trovare persone che possono fare entrambe le cose in modo convincente, come Charlie”.

Il conflitto innato tra il ruolo di padre di famiglia e quello di gangster è ciò che rende il personaggio così piacevole da interpretare, ha detto Hunnam durante un’intervista telefonica da Toronto.

“Ogni giorno, filmeremo scene che andranno da una scena molto affettuosa con Tara ad un’altra nella quale ci si diverte con i ragazzi, ad un grande momento straziante… ciò richiede una gigantesca quantità di concentrazione ed energia, ma come attore è un bene essere così stimolato”.

L’educazione di Hunnam lo ha aiutato a prepararsi per il suo personaggio conflittuale. E’ cresciuto nella classe operaia povera di Newcastle, in Inghilterra, con un padre molto severo. Ha detto che le scelte di suo padre erano estremamente limitate.

“Avrebbe potuto essere un minatore, un costruttore navale, un operaio o un gangster. Era coinvolto in varie cose, ma mai narcotici, era più un tipo di comportamento scorretto, illegale tipico della classe lavoratrice inglese”.

Sua madre era una donna estremamente amorevole e bohemian, che ha lasciato suo padre per proteggere Hunnam e suo fratello maggiore. In molti modi, la sua infanzia assomiglia stranamente alla vita immaginaria di Jax Teller.

“Charlie capisce la violenza di questo mondo in Sons of Anarchy, perché penso vi sia cresciuto in qualche misura” ha detto Sutter. “Eppure ha avuto questo rapporto incredibilmente caloroso e devoto verso sua madre, per cui i paralleli con la vita personale di Charlie non avrebbero potuto essere più in sintonia.”

La vita di contrasto di Hunnam non finisce qui. Con i suoi capelli biondi e l’aspetto fisico di un modello, assomiglia ad un incrocio tra Kurt Cobain e un giovane Brad Pitt. Anche se preferisce ruoli – come il Jax dalla barba ispida e che indossa una felpa con il cappuccio – che minimizzano il suo aspetto.

“Sono cresciuto combattendo ed essendo un ragazzo difficile, perciò sentivo che il modo come apparivo non rifletteva quello che provavo. Quindi ho provato a far capire in ogni modo alle persone, quando stavo cercando ruoli, di non scartarmi per il fatto che fossi carino, perchè picchiavo duro!”

Non c’è dubbio che sia un combattente, basta chiedere a Sutter… nemmeno lui estraneo allo scontro. Quest’estate durante il Television Critics Assn. Press Tour, l’attore e il creatore della serie hanno avuto un litigio che ha avuto come risultato l’assenza di Hunnam dal panel.

“Nel corso della stagione, quando sono sepolto nella scrittura dei copioni e lavoro 80-90 ore alla settimana, mi isolo e taglio un po’ tutti fuori” spiega Sutter. “E’ stata una grande stagione emotiva per Charlie, aveva bisogno davvero di maggior riscontro da parte mia, e non l’ha avuto”.

Hunnam aggiunge: “Siamo dei tipi molto nervosi, volubili. Mi ero approcciato a lui riguardo una cosa e mi sono sentito respinto, mi sono molto molto arrabbiato e sono come esploso nei suoi confronti… ma il giorno seguente, ne abbiamo parlato e ci siamo abbracciati, e ci siamo detti l’un l’altro quanto ci rispettiamo e amiamo a vicenda, e l’abbiamo superato”.

Hunnam ha fatto i suoi primi passi nel mondo della recitazione mentre faceva shopping dell’ultimo minuto la vigilia di Natale, quando un talent scount per lo show inglese dedicato ai bambini “Byker Grove” gli si è avvicinato. Poi è apparso nella versione britannica di “Queer as Folk”: il suo personaggio è diventato un modello gay nazionale in mezzo ai dibattiti politici che infuriavano in Inghilterra sull’età legale consentita per avere rapporti omosessuali.

Nei tardi anni 90, “quando lo show andò in onda, in Inghilterra l’età legale che consentiva di avere rapporti sessuali per gli etero era 16 anni, ma per gli omosessuali era 18. Il mio personaggio aveva 16 anni, quindi potevo fare sesso eterosessuale ma non omosessuale, ed è stato perciò come gettare un bidone di benzina su quel dibattito”.

Si è trasferito a Hollywood, ottenendo la parte nella serie tv di Judd Apatow “Undeclared”, e anche ruoli in film come “Nicholas Nickleby”, “Cold Mountain” e “Green Street Hooligans”. Infine, è stato scelto nei “Sons”, che adesso si sta godendo i suoi ascolti più forti di sempre, con una media di 5,5 milioni di telespettatori per episodio.

La domanda scottante per i fans dei “Sons” è: Jax sarà in grado di uscire dal club?

“Non so se Jax che lavora per l’ufficio postale sia una televisione avvincente” ha risposto Hunnam ridendo. “E non voglio vedere la fine dello show perché avrei il cuore spezzato a lasciarlo”.

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