Come ‘Sons of Anarchy’ ha rianimato il business delle moto: “Praticamente abbiamo salvato la Harley”

Presso un cantiere industriale nel profondo ventre di Los Angeles, Jax, Bobby, Chibs e Tig dell’universo immaginario del club motociclistico SAMCRO curvano i manubri delle loro Harley e sgommano per strada dopo che un affare losco è andato a monte nella serie FX “Sons of Anarchy”.

Ci sono due serie di motociclette sulla scena: le moto che gli attori cavalcano interpretando il loro personaggio, picchiando e brutalizzando membri delle gang rivali, e le moto che gli attori guidano nella vita reale e che sono, come le anime dei personaggi che interpretano, tutte nere.

Fuori dalla roulotte di ciascun attore è parcheggiata una Harley, tra cui la Wide Glide di Kim Coates (Tig) con un disegno a forma di pistola colorata di viola sul parafango, su cui Charlie Hunnam (Jax) scherza “è stato fatto con lo smalto per unghie”. Qualche metro dopo, troviamo proprio la Dyna Super Glide di Charlie Hunnam, una moto ben meno incontaminata, con scarico arrugginito e parafango sporcato.

 

Se da una parte “Sons of Anarchy” può rappresentare una vita abbastanza terribile, piena di morte, droga e caos, dall’altra lo show ha avuto un impatto positivo molto notevole per le Harley. Mentre la popolarità dello show aumenta (la sua settima ed ultima stagione sarà trasmessa negli USA nel mese di Settembre), così ha fatto anche quella di guidare motociclette.

La popolarità di “Sons of Anarchy” è stata una manna dal cielo per l’industria motociclistica, che è stata duramente colpita dalla crisi finanziaria. Le vendite negli Stati Uniti, che hanno superato 1 milione di unità nel 2007, sono arrivate a 465.783 unità nel 2013, riflettendo un aumento del 1,4% rispetto al 2012. (La California rappresenta il 10% del mercato.)

“Sons of Anarchy” è stato particolarmente utile per la Harley-Davidson: lo show ha contribuito a rendere il marchio “alla moda” tra i piloti più giovani, al punto che Harley ora guida il mercato 18-34. (Il produttore fornisce le moto per lo show FX e ha un accordo con la Marvel che ha piazzato le sue moto in film come Iron Man 3.) L’anno scorso, le vendite della Harley negli Stati Uniti sono aumentate di oltre il 6% rispetto al 2012. Ora, sono di nuovo in aumento e Harley-Davidson è alla ribalta.

“Praticamente abbiamo salvato la Harley”, Mark Boone Junior (Bobby) scherza.

 

Nel frattempo, tutta Hollywood è piena di celebrità appassionate di moto. I più famosi sono George Clooney, Tom Cruise, Brad Pitt, Ewan McGregor e Bill Mac, Dax Shepard di “Parenthood”, che spesso su Twitter parla poeticamente della sua Ducati Multistrada; Josh Hutcherson di “The Hunger Games”, inseguito dai paparazzi ogni volta che scende in strada sulla sua Moto Guzzi, e Jared Leto, che quando non fa il frontman della sua rock band “Thirty Seconds to Mars”, cavalca una Ducati Monster.

L’azione è altrettanto veloce e furiosa nella parte creativa e d’affari di Hollywood, dove un nucleo di devoti motociclisti girano in sella da Holmby Hills a Century City in un viaggio verso Thunder Road: il creatore di “Sons of Anarchy” Kurt Sutter, il produttore e manager Peter Safran; il creatore di “Bones” Hart Hanson, il produttore Discovery Channel Jason Hervey (che possiede una Harley Softail Deluxe 2008) e il produttore di “House of Cards” Josh Donen (che guida una Ducati Multistrada Pikes Peak). E la produttrice indie Megan Ellison (“Her”, “American Hustle”) si dice che guidi una Harley per andare alle riunioni. “Mi piace andare in moto perché mi schiarisce le idee”, dice il creatore di “Modern Family” Steve Levitan , che cavalca una Harley- Davidson Street Bob. “Considerando che il tuo iPhone sta in tasca, ti senti davvero libero. Mi piace la serenità di sapere che in caso di un terremoto, posso salire su una moto e arrivare dalla mia famiglia – non importa quanto traffico ci sia.”

Gli attori motociclisti di Hollywood sono tanto diversi quanto le moto che scelgono di guidare, ma tutti hanno una cosa in comune: un desiderio di sperimentare la libertà della strada aperta su due ruote, a prescindere dai potenziali rischi mortali che potrebbero causare la fine delle proprie carriere.

 

“Se si pensa alle celebrità che cavalcavano moto negli anni ’40, come Humphrey Bogart, e negli anni ’50 e ’60, con Elvis Presley e Steve McQueen, e poi si guardano tutte le star che guidano oggi, il motociclismo è qualcosa che vedono come espressione di se stessi”, dice David A. Morris, autore di ‘Motostars: Celebrità e Motociclette’. “Sentono che più nessuno guarda loro come una celebrità. Sono motociclisti. Non è George Clooney. È George, il tipo che guida l’Indian.”

Fonti: [1] – [2]

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