Charlie Hunnam su Men’s Health (Aprile 2017)

Charlie Hunnam su Men’s Health (Aprile 2017)

Charlie Hunnam è stato scelto da Men’s Health come uomo copertina per il loro numero di Aprile 2017. Il 36enne attore inglese ha parlato del suo regime di allenamento, che cura in maniera meticolosa, per essere in grado di soddisfare le esigenze fisiche necessarie per ricoprire i ruoli da protagonista che attirano la sua attenzione.

Reduce da “Sons of Anarchy”, subito dopo si è concentrato sul grande schermo, lavorando di fila a tre film nel corso di due anni. In primis, “King Arthur – Il potere della spada”, diretto da Guy Ritchie. Sarà il protagonista principale anche in “Z – la città perduta”, film su un esploratore scomparso in Amazzonia nel 1925, e in “Papillon”, un remake del film del 1973 con Steve McQueen e Dustin Hoffman.

Ma la sua motivazione per l’esercizio fisico va oltre al desiderio di sembrare “bello”. “Mi interessa avere un elevato livello di forma fisica in modo trasversale. Corsa, nuoto, salto della corda, escursionismo, Jiu jitsu – provo a fare di tutto. Cerco anche di fare l’amore il più spesso possibile. E’ una parte importante nel lavorare alla propria forma fisica. Non c’è motivo per cui non si possa essere attivi a 70 anni. Voglio arrampicarmi su per le montagne a quell’età”.

Charlie Hunnam – Model Cover Men’s Health US (April 2017)
Photo by: Brian Higbee

Una forza d’animo che è stata messa a dura prova durante le riprese di “King Arthur”. Per essere pronto atleticamente, Hunnam ha lavorato “come un dannato”. Ha messo su quasi 10 kg di massa muscolare, trascorrendo ore in palestra tra esercizi di potenziamento, boxe e imparando a combattere con la spada. L’ultima scena di lotta del film, della durata di 5 minuti, ha richiesto 5 giorni di riprese, girando dalle 7 del mattino alle 6 di sera. “Non è tanto il beneficio fisico dell’allenamento, quanto quello mentale”, dice Hunnam. “Quando ti alleni ogni giorno per educare il tuo corpo al combattimento, ti dà una sensazione di fierezza, di potenza. Se qualcuno si comporta in modo aggressivo, mi passano per la testa tutti gli scenari possibili – penso ‘adesso farò un passo di lato e ti darò una gomitata in faccia’”.

Hunnam ha cercato di ri-immaginare l’eroe nobile con Ritchie, egli stesso una cintura nera in Jiu Jitsu brasiliano: “Volevamo fare qualcosa dal carattere un po’ più rude preservando sempre la ricca mitologia Arturiana”.

Dopo “King Arthur”, Charlie Hunnam ha avuto 10 giorni di vacanza. In seguito ha perso circa 20 kg in 8 settimane per interpretare il suo ruolo successivo – il Colonnello Percy Fawcett, un ossessionato esploratore Britannico, in “The Lost City of Z” (in italiano “Z – la città perduta”). Ha eliminato latticini, carboidrati e zuccheri. Poi è diventato vegano. Le riprese sono avvenute nell’umida giungla Colombiana fuori dal mondo. L’isolamento è stata la maggiore delle difficoltà. Non ha parlato a nessuno fuori dal set, nemmeno alla fidanzata, per quattro mesi.

“La gente mi diceva ‘hai un approccio davvero metodico’. Forse è così, ma ero preoccupato della portata emotiva di quello che dovevo portare in scena. Dovevo accedere a quello stato emotivo su base giornaliera, così mi sono messo nella condizione di viverlo. Sentivo la paura, la solitudine”. Gli insetti lo attaccavano continuamente; uno addirittura si è conficcato nel suo orecchio. Un colpo di fulmine l’ha mandato KO. Il film è stato girato in sequenza, e alla fine tutti erano un po’ impazziti, dice James Gray, il regista del film. “Charlie era affamato e infelice. Puoi vedere la disperazione nei suoi occhi. Ma non ha mai battuto ciglio. Ascolta, agisce e reagisce”.

Le trasformazioni fisiche sono continuate con “Papillon”, il film più recente che ha girato. Aveva riguadagnato un po’ di peso ma poi ha dovuto perdere quasi 14 kg. “Il mio corpo era riluttante a perdere di nuovo peso”, dice Charlie. Ha usato la stessa dieta vegana e rubato un vizio dal suo personaggio, un ergastolano che tenta di fuggire di prigione: le sigarette. Hunnam fumava “come un forsennato” e si è alimentato di caffè e nicotina per tre mesi. “Il mio corpo era un disastro. Non è facile smettere di fumare”. Al momento è in fase di transizione usando le sigarette elettroniche.

Un vizio con cui ha chiuso definitivamente è fumare l’erba. In una settimana consumava 28 grammi, ma ha smesso agli inizi dei suoi 30 anni. “In quei stupidi modi con cui identifichiamo noi stessi, mi sentivo come se fossi un Rasta. Ero orgoglioso della mia straordinaria capacità di fumare erba e continuare ad essere operativo. Ma ho capito che non volevo trascorrere la mia vita da strafatto”.

Charlie Hunnam per Men’s Health US.
Photo by: Brian Higbee

Charlie ha poi parlato della sua infanzia vissuta vicino a Newcastle, nell’Inghilterra settentrionale. “E’ un posto violento. I ragazzini s’incasinavano parecchio la vita a vicenda. Io ero di costituzione robusta e un bersaglio e dovevo sempre combattere”, dice Hunnam. All’epoca amava dipingere, la fotografia, giocare a rugby e aveva tanti amici.

Quando aveva 12 anni, sua madre trasferì lui e suo fratello in una piccola città in Galles (i suoi genitori divorziarono quando aveva 2 anni). Charlie si sentiva un emarginato. Passava tutto il tempo libero da solo e sviluppò una mentalità “menefreghista”, guardando film come “Excalibur” di John Boorman in continuazione. Suo padre, un commerciante di scarti di metalli con il quale è rimasto in contatto, è morto quattro anni fa. Ma crede di essere ancora con suo padre in spirito. “Mio padre era uno degli uomini più tosti e feroci che abbia mai conosciuto. Per certi versi, sento di aver interpretato molto mio padre nella mia carriera”.

Hunnam è arrivato a Los Angeles all’età di 18 anni “senza studi particolari e null’altro se non un astratto sogno e una ferma decisione di diventare un attore”. Ha avuto vari lavori TV e da modello che poi l’hanno condotto a “Sons of Anarchy”, che descrive come la sua formazione presso una delle Università di maggior prestigio. “Lavori così velocemente, devi risolvere problemi su base quotidiana, e ciò affina il tuo armamentario emotivo”. Il lavoro sodo ha rafforzato la sua fiducia in se stesso, e che abbraccia anche in altri modi. Vuole parlare Spagnolo in modo fluente, così prenderà lezioni. E’ un cuoco appassionato e guarda tutorial. Ed è determinato ad ottenere una cintura nera in Jiu Jitsu Brasiliano entro i suoi 45 anni.

Ma Charlie Hunnam non vuole uno stile di vita sofisticato (ha guidato la stessa Cadillac malridotta per 14 anni) e non è spinto dalla fama (“Era Socrate o uno di quegli altri vecchi bastardi che ha detto, ‘Fame is the perfume of heroic deeds’ – La fama è il profumo delle gesta eroiche – Non significa nulla”).

Racconta che sogna di vagare e vivere dei frutti delle terre selvagge insieme alla sua fidanzata, con la quale sta insieme da 11 anni. Quando è stata vittima di cyberbullismo lo scorso anno, Charlie ha rilasciato un video in cui diceva ai colpevoli di darci un taglio. “Per il modo in cui sono cresciuto, se vuoi parlare male di qualcuno, allora fallo direttamente in faccia di quel qualcuno e preparati a lottare”. Vede che i social media dividono la società, e se ne dispera. A volte dopo delle riprese, rientra nel mondo disconnesso e si sente giù di morale.

Combatte quei sentimenti con l’esercizio fisico. “Dovremmo essere degli animali molto attivi. E’ nel nostro DNA”. Hunnam ricava stabilità emotiva e lucidità dal suo allenamento. “Sudare è il modo in cui cambio olio al mio motore ogni giorno. Mi sento più felice, più positivo, più pieno di energia e disciplinato se faccio esercizi”. Ma fondamentalmente, spiega, “Mi alleno tanto ogni giorno perché sono un fott*to pazzo”.

Charlie Hunnam per Men’s Health US.
Photo by: Brian Higbee

Video “Dietro le Quinte” del servizio fotografico per Men’s Health:

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